Il Potere ha capito che controllare con la repressione provoca la ribellione. Sicché ora punta tutto sull’altro strumento formidabile: l’ignoranza. E ha convinto gli oppressi che l’ignoranza è un merito.
Quelli che vengono oggi chiamati “populisti” e che a me sembrano solo sfruttatori e coltivatori dell’ignoranza per i propri interessi di autopromozione e potere, hanno annullato le ambizioni progressiste di dare a tutti le opportunità di conoscere e capire le cose, e di diventare così parte del “potere”, con una predicazione che ha raccontato e racconta a quelle persone una scorciatoia ingannevole e fallimentare: non avete bisogno di strumenti né di occasioni né di opportunità, andate bene così. Avete ragione, in quanto popolo, in quanto voi stessi. E se fallite, è colpa di qualcun altro, e dovete incazzarvi: non capire. Il populismo coltiva l’ignoranza delle persone e se ne serve proprio come faceva l’aristocrazia di un tempo. E gli oppressi di oggi – gli “oppressi della coscienza” – sono le vittime dell’informazione bugiarda e dei modelli culturali mediocri, che siano promossi da giornali, libri, programmi televisivi, musica, influencers, o eccetera.
Liberare gli oppressi – Wittgenstein