Pensieri e parole che non invecchieranno mai.
Quanto alla credenza nel soprannaturale, riconosco che attribuire a Dio o agli dei la causa di fenomeni che ci appaiono inspiegabili è antica quanto il mondo e nasce anch’essa da un bisogno di spiegazione di ciò che maggiormente ci colpisce. Non è però recitando un qualche «credo» che si affrontano con successo le grandi sfide scientifiche del nostro tempo, in fisica o in biologia. Bisogna dunque essere chiari su un punto preciso: qualunque siano le proprie convinzioni personali, chi fa parte della comunità scientifica internazionale non deve mai e poi mai essere disposto a rinunciare in nome di una qualsiasi credenza religiosa al cannocchiale di Galileo o agli acceleratori di particelle. Ritengo, infine, che questa sia oggi una condizione irrinunciabile per un mondo come quello della scienza e della tecnologia che è riuscito a realizzare, seppur con non poche «contorsioni» una profonda unità spirituale, ben superiore a quella tentata senza successo da troppi «folli di Dio».
Giorello: La scienza antidoto al fanatismo – MicroMega