Tutti i complici del revenge porn

Lucido e razionale come sempre, Edoardo Lombardi Vallauri ci mostra che la sessuofobia si annida anche dove meno ce la aspetteremmo.

«Insomma, quando si parla di revenge porn non si è onesti se si punta il dito sui colpevoli diretti e si finge di non sapere chi sono tutti quelli che gli reggono il sacco, permettendo a questa pratica di essere l’orrore che è. Ognuno di noi che puntiamo il dito dovrebbe domandarsi se davvero non è complice dell’orrore. Cioè, se davvero è completamente libero, e completamente si astiene, da qualsiasi forma di screditamento del sesso. Di cui fa parte, in ultima analisi, anche ogni convinzione che il sesso debba avvenire solo all’interno di un legame impegnativo con una singola persona; cioè che il sesso sia una cosa non degradante solo se è riscattato dalla rinuncia al sesso con tutte le altre persone, e dall’amore.»
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1 pensiero su “Tutti i complici del revenge porn

  1. L’articolo è ben scritto ed ha effetivamente alcuni punti interessanti, c’è effettivamente in circolazione una certa sessuofobia di stampo bigotto/cattolico/puritano che prende cose innocenti e ne fa esempi di dissoluzione morale, talvolta direttamente, talvolta attaccandosi al carro del politically correct per mascherarsi.
    Senza dubbio, i suoi punti fino al 5 sono indiscutibili per qualunque laico progressista. Senza dubbio il caso trattato è stato una tremenda ingiustizia nei confronti della vittima.

    Ma.

    Dal punto 6 in poi, le cose cominciano a non essere più cosi lineari: lo scrittore comincia a dare per scontate cose che non sono così scontate, e confondere termini che andrebbero probabilmente distinti meglio.

    E avendo letto il suo altro articolo, referenziato da questo stesso articolo, “Sessista non coincide con sessuale”, in particolare mi sembra che l’interpretazione propenda per un certo atteggiamento di fondo con cui ho qualche problema.

    Premetto, per precisare da che posizione parto, che parlo da maschio eterosessuale bianco ateo razionalista di sinistra, privo nei limiti dell’umana natura di particolari frustrazioni personali di natura sessuale: mi piace ammirare la figura femminile, mi piace il sesso, non trovo i vari “kink” una sorgente di disgusto (qualche volta di divertimento, ma del tipo “meraviglia per l’umana varietà”, non cattivo), e sono un forte sostenitore della fondamentale regola “tra adulti consenzienti, tutto è lecito”.

    Direttamente nell’articolo citato, i suoi punti dal 6 in poi si basano tutti sul giustissimo punto che nel sesso e nella sessualità, di per sé, non c’è nulla di intrinsecamente male e svilente, ma dimenticano di prendere debitamente in considerazione un altro punto: che la società in cui viviamo attualmente è ancora pesantemente sbilanciata in favore dell’uomo e a sfavore della donna.
    In questo contesto, comportamenti che sarebbero lecitissimi in una società bilanciata diventano facilmente una scusa per continuare a perpetrare abusi, e in particolare vengono facilmente usati come scudo poi dai soliti lupi-fascisti in pelle d’agnello-moderato.

    Per fare un paragone con altre situazioni similari in altri ambiti, dove apparenti moderati sollevano punti di vista apparentemente razionali che celano solo un desiderio di continuare lo status quo, è come il contrasto tra “black lives matter” e “all lives matter”, o come il dibattito sulle quote razziali (o sessuali) nelle carriere.

    Nel primo caso, certo, tutte le vite contano, duh, ma il punto è che *nella società attuale* in realtà dire che le vite dei neri contano è per mettere in luce che alla prova dei fatti attualmente le vite dei neri vengono considerate meno.

    Nel secondo, certo, se la società fosse equilibrata la cosa più giusta sarebbe lasciare che in ogni posizione si scegliesse solamente in base ai criteri di qualifica oggettivi, ma visto che la società *non* è equilibrata, serve introdurre dei correttivi nel tentativo di instaurare un circolo virtuoso che porti al miglioramento della situazione.
    Se un giorno, quando la società sarà diversa, questi correttivi diventeranno obsoleti, ne riparleremo allora.

    Tornando all’argomento principale della discussione, ho particolari riserve nel modo in cui l’autore dimentica che il sesso non è un attività come tutte le altre: il sesso è sì un’attività naturale, meravigliosa e di per sé niente affatto svilente.
    E’ anche un atto in cui gli esseri umani si rendono massimamente vulnerabili l’uno con l’altro.
    E per questo motivo un atto in cui è estremamente facile e potenzialmente devastante esercitare giochi di potere. Diamine, occorrono una notevole educazione e consapevolezza semplicemente per imparare a non fare questi giochi di potere istintivamente e involontariamente!

    Quando al suo punto 9 parla di ciò che si insegna ai bambini, occorre distinguere: certo, non devi insegnare loro che il sesso sia qualcosa di male o vergognoso… ma, alla luce dei punti precedenti, questo non significa che non si debba ricordare che il sesso e la sessualità sono forze potenti, da trattare con rispetto e cautela. Facendo un paragone faceto, come l’energia nucleare o la manipolazione genetica! Non sono certo il male intrinseco che certe persone dipingono, ma altrettanto certamente non sono argomenti che vadano trattati con leggerezza.

    Infine, nel suo articolo precedente citato all’interno di questo, c’è una parte che proprio poteva evitare, e che mi ricorda tanto tanto gli “all lives matter” e compagnia. Usando le parole di un altro articolo di risposta citato nei commenti, che sono meglio di come potrei dirlo io:

    “Questi paragrafi, lasciatemelo dire, sono un capolavoro. Non per nulla, l’autore è uno che con le parole ci lavora.

    Dite la verità: fra tutte le volte che vi è stato detto che cianciavate di sessismo soltanto perché siete brutte e nessuno mai vi scoperebbe, ma proprio mai mai mai, neanche se foste l’ultima vagina sulla terra, c’è mai stato qualcuno in grado di farlo con tanta grazia?

    Scommetto di no. Certo la mia esperienza è parziale, non voglio generalizzare, ma d’ora in avanti ogni volta che pronuncerò il verbo infiorettare mi verrà in mente questo articolo e la perizia con cui il più becero degli argomenti è stato trasformato in qualcosa di tanto orecchiabile e delicato”
    https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2020/03/28/motorini-sessisti/

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